CAPACCIO PAESTUM. Resta ai domiciliari il maestro di taekwondo di Capaccio Paestum arrestato, il 29 luglio scorso, per presunti abusi sessuali su almeno sette allieve minorenni. I giudici del Tribunale del Riesame hanno infatti rigettato, totalmente, la richiesta di revoca o attenuazione della misura cautelare presentata dal collegio difensivo dell’indagato, composto dagli avvocati Marco Nigro e Francesco Raeli, i quali ora attenderanno la pubblicazione delle motivazioni della decisione, che avverrà entro 45 giorni, per poi valutare se ricorrere in Cassazione. Respinta anche la contestuale richiesta di autorizzazione al lavoro per l'indagato.

Intanto, il pm inquirente Gianpaolo Nuzzo della Procura della Repubblica di Salerno ha chiesto ed ottenuto, dal gip, un secondo incidente probatorio con altre tre bambine ed una ragazza, all’epoca dei fatti minorenne, tirate in ballo dalle famiglie delle prime tre minori che hanno raccontato tutto ai carabinieri. La data, però, deve ancora essere fissata.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il 68enne aveva rigettato con fermezza tutte le accuse, spiegando che il taekwondo è una disciplina di contatto e che, per tale ragione, i suoi atteggiamenti sono stati equivocati. All'esito di due perquisizioni domiciliari, inoltre, non è stato trovato nulla di penalmente rilevante sul cellulare o su dispostivi informatici a lui riconducibili, né in merito ai fatti contestati né relativamente ad altri reati su minori.

Le ragazzine, nello specifico, hanno invece raccontato di aver subito palpeggiamenti e contatti impropri durante gli esercizi di stretching e in auto, quando l’istruttore le riaccompagnava a casa dopo le lezioni in palestra o durante le trasferte per le gare. Al termine delle indagini preliminari, toccherà dunque al pubblico ministero decidere se chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione delle accuse a carico del maestro capaccese.