CAPACCIO PAESTUM. Presunto scambio elettorale politico-mafioso a Capaccio Paestum in occasione delle Amministrative 2019. Dopo l’interrogatorio-fiume del principale indagato, il pregiudicato Roberto Squecco, la DDA di Salerno approfondisce le indagini preliminari ascoltando due indagati nella città dei Templi.
Ieri mattina, infatti, interrogatorio-bis per Maria Rosaria Picariello, che risponde solo di favoreggiamento: assistita dal legale Marco Nigro, è stata invitata a fornire alcuni chiarimenti dai magistrati Elena Guarino e Carlo Rinaldi. Il colloquio è durato un’ora circa: nessun commento al riguardo, ma la sensazione è che la posizione dell’ex assessore comunale possa essere stralciata, vista anche l’immediata revoca della misura cautelare da parte del gip.
Cambio di avvocato e di strategia difensiva, invece, per il custode cimiteriale Michele Pecora, che all’indomani dell’arresto si era avvalso della facoltà di non rispondere. Assistito dal nuovo legale Francesco Raeli, è stato sentito per la prima volta dagli inquirenti, fornendo la propria versione rispetto ai fatti contestati, anche in merito a specifiche situazioni.
Due ore d’interrogatorio al termine del quale la difesa ha presentato, al gip, istanza di revoca o attenuazione della misura cautelare. Pecora, attualmente ai domiciliari, è accusato di tentata estorsione e rapina aggravate, in concorso con Squecco ed il vigile urbano Antonio Bernardi. Almeno per ora, non risultano nuovi interrogatori per gli altri indagati, ovvero: l’ex sindaco Franco Alfieri; l’ex moglie di Squecco, Stefania Nobili; né per Antonio Cosentino, Domenico De Cesare e Angelo Genovese, il cosiddetto gruppo di Baronissi cui l’imprenditore capaccese avrebbe commissionato un attentato dinamitardo ai danni del primo cittadino.