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LA LETTERA
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Covid-19, sindaci a Conte: "Stop a decisioni calate dall'alto, serve concertazione"
Comunicato Stampa
29 ottobre 2020 20:19
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NAPOLI. Conta anche sulla firma di numerosi sindaci salernitani la lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte in una fase delicata dell'emergenza Coronavirus in Italia: "Egregio Signor Presidente, Quella che stiamo vivendo è una delle peggiori emergenze sanitarie dalla nascita della nostra Repubblica. In questi sette mesi di pandemia le nostre comunità hanno sofferto per la perdita di persone care e per tutti i disagi causati dal covid, incluse le norme emanate per tentare di contenere il contagio che hanno messo in ginocchio migliaia di imprese e milioni di lavoratori. In questi mesi oltre 7.900 sindaci di tutta Italia hanno tenuto aperte le porte dei propri Municipi giorno e notte per aiutare i cittadini, provando, con risorse assolutamente insufficienti, a dare delle risposte a milioni di italiani finiti in povertà o rimasti soli perché il covid sta portando via intere famiglie. In questi lunghi mesi i primi cittadini di tutta Italia, di ogni colore politico, hanno scelto la strada istituzionale del rispetto, adeguandosi a scelte calate dall'alto, da comitati tecnici e da dibattiti ai quali troppo spesso si è deciso di escludere chi rappresenta la prima frontiera dello Stato sui territori: gli amministratori locali. Come Lei certamente saprà, negli ultimi vent'anni governi di tutti i colori politici hanno  provveduto a tagliare oltre dieci miliardi di fondi agli Enti Locali. Si tratta di tagli gravissimi, che hanno messo in ginocchio intere comunità, costringendo i Sindaci a  negare diritti costituzionali come l'assistenza domiciliare o il trasporto pubblico scolastico o il sostegno per i bambini diversamente abili. Un disagio che l'emergenza  sanitaria ha trasformato in un vero e proprio strappo tra il Paese reale, quello che tutti i giorni i Sindaci tentano di gestire sui territori, e quello dei "Palazzi della Politica", sempre più distanti dalle comunità locali che pure sono utili quando arrivano le campagne elettorali e occorre riempire il serbatoio di voti in cambio di promesse mai mantenute. In questi mesi i Sindaci hanno dovuto apprendere dalle Sue conferenze stampa le decisioni fondamentali per la Nazione, quelle che poi spettava proprio ai primi cittadini applicare e far rispettare sui territori. Tutto ciò che è avvenuto e purtroppo continua ad avvenire, è calato dall'alto, senza un processo partecipativo e senza che gli Enti Locali vengano dotati di personale e risorse adeguate per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini. È il caso dell'ultimo Dpcm, quello che contiene le direttive sulla chiusura anticipata di bar e ristoranti, lo stop alle attività sportive, cinema e teatri. Norme dirompenti, che per milioni di lavoratori e imprenditori significano fallimento, povertà e disagio sociale. Norme che andavano concertate con i territori e che, soprattutto, andavano anticipate da provvedimenti di sostegno reale all'economia del Paese. In questi mesi invece si è preferito investire sui monopattini, sul reddito di cittadinanza o sui famigerati monobanchi che con la didattica a distanza rimarranno chiusi nei magazzini delle nostre scuole. Abbiamo avuto mesi per preparare il sistema Italia alla seconda ondata, ma si è perso tempo lasciando ai cittadini il compito di autoregolamentarsi senza indicazioni e sostegno alcuno. In questo scenario privo di pianificazione e guida avviene poi che alcune Regioni che godono di uno Statuto Speciale decidano di derogare al Dpcm, consentendo alle attività di ristorazione di chiudere più tardi rispetto agli altri imprenditori italiani, confermando per l'ennesima volta che nel nostro Paese i diritti non valgono per tutti. Quanto deciso dalle province di Trento e Bolzano è un atto contrario all'unità nazionale, specie in un momento di emergenza sanitaria, che va certamente a favore dei cittadini di quella Regione, ma non è accettabile che il Governo resti nuovamente in silenzio, nonostante possa impugnare ordinanze e provvedimenti che non rispettano la nostra Costituzione. Per questi motivi i sottoscritti firmatari Le chiedono di impugnare tali atti per consentire che la legge italiana venga rispettata in modo uguale in tutto il territorio nazionale, o in alternativa di intervenire per sanare la disparità di diritti, consentendo al resto del Paese di adeguarsi alle norme emanate nelle province autonome. Non vogliamo credere alle voci di chi sostiene che il silenzio del Suo Governo possa essere legato esclusivamente a mantenere i delicati equilibri in Senato, dove gli esponenti della Svp con i loro voti possono fare da ago della bilancia sui voti di fiducia. Uno scenario che ci auguriamo non rientri nello spirito di chi, nel rappresentare le Istituzioni in un momento così drammatico per il  Paese, sa che il giuramento sulla Costituzione mai come ora ha un valore fondamentale per le sorti della nostra Nazione".

Questo l'elenco dei sindaci salernitani firmatari del documento:

Domenico Volpe, Sindaco di Bellizzi

Giancarlo Guercio, Sindaco di Buonabitacolo 

Antonio Morrone, Sindaco di Campora 

Sonia Alfano, Sindaco di San Cipriano Picentino 

Maria Antonietta Scelza, Sindaco di Salvitelle 

Raffaele Mondelli, Sindaco di Omignano 

Luigi Guerra, Sindaco di Lustra 

Antonio Forziati, Sindaco di Castelcivita 

Vincenzina Prota, Sindaco di Morigerati 

Francesco Bianco, Sindaco di Torraca 

Giampiero Nuzzo, Sindaco di Caselle in Pittari 

Roberto Monaco, Sindaco di Campagna 

Aniello Caputo, Sindaco di Futani 

Vincenzo Speranza, Sindaco di Laurito

Elena Anna Gerardo, Sindaco di Alfano

Gianfranco Valiante, Sindaco di Baronissi 

Gino Marotta, Sindaco di Celle di Bulgheria 

Antonio Sicilia, Sindaco di Corleto Monforte 

Vincenzo Sessa, Sindaco di Fisciano 

Francesco Morra, Sindaco di Pellezzano 

Adamo Coppola, Sindaco di Agropoli 

Giuseppe Cilento, Sindaco di San Mauro Cilento 

Francesco Munno, Sindaco di Giffoni Sei Casali 

Michele Strianese, Sindaco di San Valentino Torio 

Alfonso Forlenza, Sindaco di Contursi Terme 

Antonio Somma, Sindaco di Mercato San Severino

Martino D’Onofrio, Sindaco di Montecorvino Rovella 

Gerardo Venutolo, Sindaco di Santomenna 

Antonio Rescigno, Sindaco di Bracigliano 

Michele Volzone, Sindaco di Olevano sul Tusciano 

Carmelo Stanziola, Sindaco del Comune di Centola 

Giuseppe Lanzara, Sindaco di Pontecagnano Faiano 

Nicola Padula, Sindaco di San Gregorio Magno 

Giuseppe Rotolo, Sindaco di Rutino 

Goffredo Adriano, Sindaco di Colliano 

Giorgio Marchese, Sindaco di Siano 

Antonio Giuliano, Sindaco Giffoni Valle Piana 

Enzo Servalli, Sindaco di Cava 

Rosolino Bagini, Sindaco di Albanella 

Cecilia Francese, Sindaco di Battipaglia 

Concetta Amato, Sindaco di Casaletto Spartano 

Pierpaolo Piccirillli, Sindaco Montecorice 

Stefano Pisani, Sindaco di Pollica 

Antonio Marino, Sindaco Aquara 

Mario Salvatore Scarpitta, Sindaco Camerota 

Luigi Vertucci, Sindaco di Atena Lucana 

Gerardo Antelmo, Sindaco di Cicerale 

Pietro Pentangelo, Sindaco di Corbara 

Massimo Farro Sindaco Torchiara 

Giuseppe Canfora, Sindaco di Sarno 

Giovanni Maria Cuofano, Sindaco di Nocera Superiore 

Alessandro Chiola, Sindaco di Montecorvino Pugliano 

Francesco Gismondi, Sindaco di Calvanico 

Paola Lanzara, Sindaco di Castel San Giorgio



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