NAPOLI. Conta anche sulla firma di numerosi sindaci salernitani la lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte in una fase delicata dell'emergenza Coronavirus in Italia: "Egregio Signor Presidente, Quella che stiamo vivendo è una delle peggiori emergenze sanitarie dalla nascita della nostra Repubblica. In questi sette mesi di pandemia le nostre comunità hanno sofferto per la perdita di persone care e per tutti i disagi causati dal covid, incluse le norme emanate per tentare di contenere il contagio che hanno messo in ginocchio migliaia di imprese e milioni di lavoratori. In questi mesi oltre 7.900 sindaci di tutta Italia hanno tenuto aperte le porte dei propri Municipi giorno e notte per aiutare i cittadini, provando, con risorse assolutamente insufficienti, a dare delle risposte a milioni di italiani finiti in povertà o rimasti soli perché il covid sta portando via intere famiglie. In questi lunghi mesi i primi cittadini di tutta Italia, di ogni colore politico, hanno scelto la strada istituzionale del rispetto, adeguandosi a scelte calate dall'alto, da comitati tecnici e da dibattiti ai quali troppo spesso si è deciso di escludere chi rappresenta la prima frontiera dello Stato sui territori: gli amministratori locali. Come Lei certamente saprà, negli ultimi vent'anni governi di tutti i colori politici hanno provveduto a tagliare oltre dieci miliardi di fondi agli Enti Locali. Si tratta di tagli gravissimi, che hanno messo in ginocchio intere comunità, costringendo i Sindaci a negare diritti costituzionali come l'assistenza domiciliare o il trasporto pubblico scolastico o il sostegno per i bambini diversamente abili. Un disagio che l'emergenza sanitaria ha trasformato in un vero e proprio strappo tra il Paese reale, quello che tutti i giorni i Sindaci tentano di gestire sui territori, e quello dei "Palazzi della Politica", sempre più distanti dalle comunità locali che pure sono utili quando arrivano le campagne elettorali e occorre riempire il serbatoio di voti in cambio di promesse mai mantenute. In questi mesi i Sindaci hanno dovuto apprendere dalle Sue conferenze stampa le decisioni fondamentali per la Nazione, quelle che poi spettava proprio ai primi cittadini applicare e far rispettare sui territori. Tutto ciò che è avvenuto e purtroppo continua ad avvenire, è calato dall'alto, senza un processo partecipativo e senza che gli Enti Locali vengano dotati di personale e risorse adeguate per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini. È il caso dell'ultimo Dpcm, quello che contiene le direttive sulla chiusura anticipata di bar e ristoranti, lo stop alle attività sportive, cinema e teatri. Norme dirompenti, che per milioni di lavoratori e imprenditori significano fallimento, povertà e disagio sociale. Norme che andavano concertate con i territori e che, soprattutto, andavano anticipate da provvedimenti di sostegno reale all'economia del Paese. In questi mesi invece si è preferito investire sui monopattini, sul reddito di cittadinanza o sui famigerati monobanchi che con la didattica a distanza rimarranno chiusi nei magazzini delle nostre scuole. Abbiamo avuto mesi per preparare il sistema Italia alla seconda ondata, ma si è perso tempo lasciando ai cittadini il compito di autoregolamentarsi senza indicazioni e sostegno alcuno. In questo scenario privo di pianificazione e guida avviene poi che alcune Regioni che godono di uno Statuto Speciale decidano di derogare al Dpcm, consentendo alle attività di ristorazione di chiudere più tardi rispetto agli altri imprenditori italiani, confermando per l'ennesima volta che nel nostro Paese i diritti non valgono per tutti. Quanto deciso dalle province di Trento e Bolzano è un atto contrario all'unità nazionale, specie in un momento di emergenza sanitaria, che va certamente a favore dei cittadini di quella Regione, ma non è accettabile che il Governo resti nuovamente in silenzio, nonostante possa impugnare ordinanze e provvedimenti che non rispettano la nostra Costituzione. Per questi motivi i sottoscritti firmatari Le chiedono di impugnare tali atti per consentire che la legge italiana venga rispettata in modo uguale in tutto il territorio nazionale, o in alternativa di intervenire per sanare la disparità di diritti, consentendo al resto del Paese di adeguarsi alle norme emanate nelle province autonome. Non vogliamo credere alle voci di chi sostiene che il silenzio del Suo Governo possa essere legato esclusivamente a mantenere i delicati equilibri in Senato, dove gli esponenti della Svp con i loro voti possono fare da ago della bilancia sui voti di fiducia. Uno scenario che ci auguriamo non rientri nello spirito di chi, nel rappresentare le Istituzioni in un momento così drammatico per il Paese, sa che il giuramento sulla Costituzione mai come ora ha un valore fondamentale per le sorti della nostra Nazione".
Questo l'elenco dei sindaci salernitani firmatari del documento:
Domenico Volpe, Sindaco di Bellizzi
Giancarlo Guercio, Sindaco di Buonabitacolo
Antonio Morrone, Sindaco di Campora
Sonia Alfano, Sindaco di San Cipriano Picentino
Maria Antonietta Scelza, Sindaco di Salvitelle
Raffaele Mondelli, Sindaco di Omignano
Luigi Guerra, Sindaco di Lustra
Antonio Forziati, Sindaco di Castelcivita
Vincenzina Prota, Sindaco di Morigerati
Francesco Bianco, Sindaco di Torraca
Giampiero Nuzzo, Sindaco di Caselle in Pittari
Roberto Monaco, Sindaco di Campagna
Aniello Caputo, Sindaco di Futani
Vincenzo Speranza, Sindaco di Laurito
Elena Anna Gerardo, Sindaco di Alfano
Gianfranco Valiante, Sindaco di Baronissi
Gino Marotta, Sindaco di Celle di Bulgheria
Antonio Sicilia, Sindaco di Corleto Monforte
Vincenzo Sessa, Sindaco di Fisciano
Francesco Morra, Sindaco di Pellezzano
Adamo Coppola, Sindaco di Agropoli
Giuseppe Cilento, Sindaco di San Mauro Cilento
Francesco Munno, Sindaco di Giffoni Sei Casali
Michele Strianese, Sindaco di San Valentino Torio
Alfonso Forlenza, Sindaco di Contursi Terme
Antonio Somma, Sindaco di Mercato San Severino
Martino D’Onofrio, Sindaco di Montecorvino Rovella
Gerardo Venutolo, Sindaco di Santomenna
Antonio Rescigno, Sindaco di Bracigliano
Michele Volzone, Sindaco di Olevano sul Tusciano
Carmelo Stanziola, Sindaco del Comune di Centola
Giuseppe Lanzara, Sindaco di Pontecagnano Faiano
Nicola Padula, Sindaco di San Gregorio Magno
Giuseppe Rotolo, Sindaco di Rutino
Goffredo Adriano, Sindaco di Colliano
Giorgio Marchese, Sindaco di Siano
Antonio Giuliano, Sindaco Giffoni Valle Piana
Enzo Servalli, Sindaco di Cava
Rosolino Bagini, Sindaco di Albanella
Cecilia Francese, Sindaco di Battipaglia
Concetta Amato, Sindaco di Casaletto Spartano
Pierpaolo Piccirillli, Sindaco Montecorice
Stefano Pisani, Sindaco di Pollica
Antonio Marino, Sindaco Aquara
Mario Salvatore Scarpitta, Sindaco Camerota
Luigi Vertucci, Sindaco di Atena Lucana
Gerardo Antelmo, Sindaco di Cicerale
Pietro Pentangelo, Sindaco di Corbara
Massimo Farro Sindaco Torchiara
Giuseppe Canfora, Sindaco di Sarno
Giovanni Maria Cuofano, Sindaco di Nocera Superiore
Alessandro Chiola, Sindaco di Montecorvino Pugliano
Francesco Gismondi, Sindaco di Calvanico
Paola Lanzara, Sindaco di Castel San Giorgio