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Campania, il modello SAMR per integrare le tecnologie digitali
Raffaele Marrone
17 dicembre 2025 09:49
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NAPOLI. Il problema dell'integrazione dei nuovi media in diversi contesti è stato ampiamente affrontato da molti esperti. Negli ultimi anni, nello specifico, la scuola campana è stata protagonista di un processo di profonda trasformazione digitale, accelerato sia dall'emergenza pandemica sia dagli investimenti del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). In tale scenario, il modello SAMR, ideato da Ruben Puentedura, rappresenta uno strumento di grande utilità al fine di guidare l'integrazione delle tecnologie nella didattica. Tale modello SAMR (Substitution, Augmentation, Modification, Redefinition) consente di valutare il livello di impatto pedagogico delle tecnologie digitali, andando oltre il semplice utilizzo degli strumenti e concentrandosi sul valore aggiunto per l'apprendimento. La sostituzione, ad esempio, si è manifestata nell'uso di libri digitali, dei registri elettronici, delle LIM e delle piattaforme di videoscrittura al fine di svolgere attività tradizionali in formato digitale, senza modificare il compito didattico. Il livello di aumento ha invece introdotto funzionalità migliorative: verifiche online con feedback immediato, utilizzo di presentazioni multimediali, strumenti di sintesi vocale e mappe concettuali digitali. In tale contesto, le tecnologie hanno cominciato a supportare l'inclusione, favorendo processi di personalizzazione e accessibilità. Un salto qualitativo è avvenuto con il livello di modifica, grazie al quale le tecnologie non si limitano a migliorare l'attività, ma ne ridefiniscono la struttura: esempi concreti sono blog di classe e prodotti multimediali interdisciplinari. Il livello più avanzato del modello SAMR è la ridefinizione, che rappresenta una sfida ancora in evoluzione ma già presente in diverse realtà scolastiche campane. In tale circostanza la tecnologia consente attività prima impensabili: realtà aumentata e virtuale per esplorare siti archeologici campani, laboratori con simulazioni avanzate e robotica educativa. Gli studenti, in questa maniera, diventano creatori di contenuti digitali complessi e partecipano ad esperienze di apprendimento connesse al mondo reale. L'esperienza della Campania dimostra come il modello SAMR possa fungere da guida strategica per una trasformazione digitale consapevole e sostenibile, ripensando la didattica in funzione di inclusione e cittadinanza attiva.



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