SALERNO. Il Cavaliere Domenico De Rosa, noto CEO del gruppo SMET e leader nell'intermodalità europea, è intervenuto su ACIRadio, ospite del Direttore Pierluigi Bonora, per discutere un tema cruciale e sempre più urgente: la proposta della Commissione Europea di vietare l'acquisto di auto a combustione per flotte aziendali e società di autonoleggio a partire dal 2030. Durante l'intervista, il Cavaliere De Rosa ha espresso forti dubbi sulla sostenibilità di una simile imposizione, definendola non una "transizione ecologica giusta e graduale", ma un'azione politica che rischia di penalizzare l'intero sistema produttivo europeo.
La Proposta della Commissione Europea - La proposta, che è stata diffusa da un quotidiano tedesco, prevede che dal 2030 le flotte aziendali e le società di autonoleggio siano obbligate a sostituire i veicoli a combustione con auto elettriche. Questa iniziativa si inserisce all'interno di un quadro più ampio legato al Green Deal europeo, che mira a ridurre le emissioni di CO2 e a promuovere l'uso di veicoli ecologici. Tuttavia, secondo il Cavaliere De Rosa, questa proposta sta sollevando molte preoccupazioni, sia in Italia che all'estero. In particolare, l'Associazione Nazionale Soci Autonoleggio (GNASA) ha già reagito, insieme alle aziende di noleggio tedesche, che hanno sottolineato i rischi legati a una transizione così rapida.
La critica del Cavaliere Domenico De Rosa - Durante l'intervista, il Cavaliere De Rosa ha dichiarato che la proposta della Commissione Europea riflette una crescente disconnessione tra la politica dell'Unione Europea e la realtà economica e produttiva dell'Europa. "Siamo nel pieno di una trasformazione ideologica, imposta per via normativa, scollegata dalla realtà produttiva e tecnologica dell'Europa reale" ha affermato. Il Cavaliere ha spiegato come le flotte aziendali siano una struttura portante della mobilità professionale, logistica, assistenza, turismo e servizi tecnici e commerciali. L'idea di obbligare queste flotte a passare rapidamente all'elettrico è, secondo lui, irrealistica. Le auto elettriche, infatti, sono ancora costose e tecnologicamente instabili, e l'infrastruttura di ricarica non è capillare e funzionale su tutto il territorio. De Rosa ha anche criticato la mancanza di una produzione autonoma di batterie in Europa, che costringe il continente a dipendere dalla Cina per una risorsa fondamentale.
Il contrasto con la realtà delle aziende e dei lavoratori - "Le flotte aziendali sono una parte fondamentale del parco circolante in Europa. Le auto non sono solo un mezzo di trasporto, ma uno strumento essenziale per le aziende e i lavoratori che devono percorrere centinaia di chilometri al giorno per rispettare scadenze, incontrare clienti o risolvere problemi" ha dichiarato De Rosa. Secondo lui, costringere i lavoratori a passare a veicoli elettrici in tempi così brevi significa compromettere gravemente l'efficienza delle aziende, penalizzando in particolare le PMI, gli artigiani e le imprese di servizi.
De Rosa ha anche messo in evidenza il contrasto tra le decisioni prese a Bruxelles e la realtà del mercato: "Quando chi scrive queste regole non ha mai gestito un autonoleggio, né ha mai guidato per 800 chilometri al giorno, è difficile comprendere le vere difficoltà del settore". Il CEO di Smet ha sottolineato che la Commissione Europea sta progettando il futuro dell'automobile senza tener conto delle necessità pratiche e quotidiane di chi lavora nel settore.
Il pericolo di una Europa immobile - Il messaggio finale del Cavaliere De Rosa è stato chiaro: "La transizione ecologica non può essere realizzata contro la realtà. Non si può progettare il futuro senza ascoltare chi lavora sul campo ogni giorno". Ha avvertito che l'Europa rischia di diventare "virtuosa ma immobile, elegante ma inaccessibile", creando un contesto pieno di vincoli burocratici ma privo di dinamismo industriale. Per lui, la proposta della Commissione non è solo un rischio per il settore automobilistico, ma per l'intero sistema economico europeo. Il Cavaliere De Rosa ha concluso il suo intervento invitando le imprese e il mondo del lavoro a "alzare la voce con responsabilità e lucidità".