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Paestum: il grappling mette a tappeto il tornado
Alfonso Stile
19 luglio 2010 07:35
Eye
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grappling_sopra

 

Ad un mese esatto di distanza, laddove c’erano solo macerie e devastazione, si sono ritrovati oltre cento atleti provenienti da tutta d’Italia ed Europa, tra agonisti e dilettanti. Proprio lì, sul lido Cinzia in località Torre di Mare, completamente spazzato via dal violento tornado che aveva raso al suolo il litorale a sud di Paestum la notte del 20 giugno scorso, causando danni per un milione di euro circa, si è svolta ieri la prima edizione della Grappling Cup, organizzata dalla FIGR (Federazione Italiana Grappling), in sinergia con la FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali, riconosciuta dal Coni) e in collaborazione con la società sportiva “Nova Invicta” di Salerno, diretta dal maestro Giulio Candiloro, e dall’accademia di Capaccio “Ying Yang” del maestro Marco Mandetta. Lo sport per risorgere e dimenticare il disastro, dunque. Perché proprio il grappling, moderna variante delle arti marziali classiche, insegna che, quando si va al tappeto, bisogna rialzarsi e ricominciare a combattere. La competizione internazionale open pestana, maschile e femminile, aperta ad atleti italiani e stranieri aventi almeno 16 anni di età, si è articolata in un No-Gi Tournament (cioè senza kimono) con premi in denaro per i vincitori della Prima Serie e della categoria Assoluto, attraverso incontri di 5 minuti ciascuno (più eventuale overtime di 60 secondi) con il sistema dell’eliminazione diretta.

Il campione salernitano

Presente sui tatami allestiti a ridosso della spiaggia anche il 28enne Ciro Ruotolo (nella foto in basso, a destra), originario di Nocera Superiore e campione italiano in carica nella categoria -70kg, unico salernitano a rappresentare l’Italia, nel grappling, all’attesissima prima edizione degli Sportaccord Combat Games 2010, in programma a Pechino dal 28 agosto al 4 settembre prossimi, competizione che raggruppa campioni da tutto il mondo in 13 diverse arti marziali, olimpiche e non. “Sono molto orgoglioso di questa chance - spiega il molosso Ruotolo - sono convinto di poter competere per il podio e di portare a casa una medaglia. In provincia di Salerno, gli specialisti del grappling sono circa quaranta, ma il movimento agonistico è in forte crescita”.

Tecniche di lotta e risultati

Il grappling (dal verbo inglese to grapple “avvinghiare, lottare corpo a corpo”), chiamato anche “submission wrestling”, è uno stile di lotta specializzato nel combattimento a terra, finalizzato alla sottomissione dell’avversario senza l’utilizzo delle percussioni, ovvero sferrando colpi di contatto corporeo. Il fine principale è costringere l’avversario ad arrendersi con una tecnica o presa che lo ponga in una posizione “pericolosa” per la sua incolumità fisica, costringendolo ad ammettere, attraverso un chiaro segnale verbale o fisico, che non può liberarsi senza ferirsi, riconoscendo in questo modo la sconfitta: è possibile vincere un combattimento, però, anche guadagnando più punti tecnici, ad esempio atterrando o ribaltando l’avversario, conquistando una posizione di dominio a terra o rimettendosi in piedi quando ci si trova sottomessi. Il grappling è stato creato unendo la lotta libera, il jiu jitsu e la luta livre brasiliani, ammettendo tecniche tipiche del catch wrestling, del sambo, della lotta greco-romana e del judo. A Paestum, ovviamente Ruotolo ha sbaragliato la concorrenza nella sua categoria; vittorie anche per Lamberto Raffi di Firenze (Open), Andrea Achilli di Latina (-110kg) e Luca Anacoreta di Roma (-80kg). Tra le donne, successo della palermitana Francesca Putzulu (-65kg) e della toscana Petrucci (-55kg).

 

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