Le cause civili, a Salerno, procedono come le lumache e durano molto di più rispetto a qualsiasi altro distretto di Corte d’Appello italiano, addirittura di più del farraginoso distretto di Napoli, a causa di un evidente quoziente di “litigiosità” (1.254) che, insieme a quello di Bari, è il più alto d’Italia. Questo è quanto si evince dal rapporto 2008 stilato dalla Banca d’Italia, che assegna a Salerno il poco edificante primato nazionale in termini di lentezza processuale. Per dirla in cifre, su 100mila salernitani, ben 1137 si rivolgono ai magistrati per risolvere qualsiasi controversia. Così, i contenziosi che lo scorso anno sono andati a sentenza, vedranno il provvedimento di primo grado non prima del 2011.
La relazione della Banca d’Italia dimostra, inoltre, che le poltrone di magistrato sono sempre di meno: dunque, i carichi di lavoro risultano eccessivi per un numero sempre più esiguo di personale amministrativo nonché di cancelleria. Tra gli altri dati, risulta che la media nazionale conta 2.693 procedimenti civili per ogni magistrato, mentre a Salerno si arriva a 3.907, superando di gran lunga il distretto napoletano che, al contrario, si mantiene addirittura al di sotto della media italiana con i suoi 2.486 procedimenti. La contraddizione emerge maggiormente confrontando le piante organiche della magistratura salernitana con quelle relative ai colleghi partenopei: a Salerno vi sono 4,5 magistrati per ogni 100mila abitanti, a Napoli, invece, 6,8.
A registrare l’organico più carente è il Tribunale di Vallo della Lucania, con un tasso di copertura del 58%. La situazione non migliora negli uffici amministrativi: Napoli, con il suo 32,5% di personale giudiziario, supera di un punto percentuale Salerno, che si ferma al 31,5%. Tutto ciò affatica inevitabilmente la macchina giudiziaria, che rallenta trascinandosi dietro cause civili che possono durare anche 10 anni.
Un procedimento di cognizione ordinaria, nel distretto della Corte d’Appello di Salerno, dura in media 1.259 giorni (3 anni e mezzo circa); in quella di Napoli bastano, invece, 1.075 giorni per arrivare alla sentenza di primo grado, quando la media nazionale è di 985 giorni (2 anni e mezzo circa). Anche per le cause in materia di lavoro, previdenza e assistenza, che godono per legge di tempi più brevi, ci vogliono non meno di 1.072 giorni (211 in più rispetto alla media nazionale). Neanche Napoli ha mai toccato cifre del genere: nel capoluogo campano, i procedimenti speciali durano anche 806 giorni. Inoltre, in ogni singolo tribunale di Corte d’Appello, i procedimenti esecutivi immobiliari durano almeno 1.858 giorni, quelli mobiliari 485 giorni e, infine, quelli speciali 138.
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