LIBANO. Non solo studio, ma anche sport. La speranza in un futuro migliore risiede anche nell’attività sportiva e per questo il Reggimento Logistico “Taurinense”, al comando del Colonnello Giulio Arseni, nell’ambito della campagna “Blue Bricks for Hope”, ha deciso nuovamente di porgere la mano alle popolazioni del Libano.
I baschi blu, nel progetto realizzato dal Sector West di UNIFIL comandato dal Generale di Brigata Davide Scalabrin, hanno donato alle piccole realtà calcistiche della terra dei cedri diversi capi d’abbigliamento sportivo. Il materiale, donato dalla Juventus F.C., è stato consegnato dai militari del Reggimento Logistico “Taurinense” e dagli uomini della branca Cimic (Cooperazione Civile Militare) composta dal personale del Multinational Cimic Group di Motta Livenza, ai piccoli calciatori libanesi nelle città di Tiro, Tibnin e Rumaysh.
Per queste giovanissime stelle del calcio il materiale donato dai militari rappresenta un piccolo passo verso un futuro con nuove speranze in un paese, il Libano, in grande crisi economica e sociale.
E proprio i più piccoli, insieme alle popolazioni locali, hanno espresso gratitudine nei confronti dei militari italiani che da tempo svolgono un importante lavoro non solo di sicurezza del territorio, ma soprattutto di supporto alle realtà del posto.
La generosità degli italiani questa volta è stata trasmessa attraverso lo sport, che dall’alba dei tempi unisce i popoli e che rappresenta un importante elemento di vicinanza.
Lo ha voluto ribadire anche il Comandante del Reggimento Logistico “Taurinense”, il Colonnello Giulio Arseni, che ha presenziato alla donazione accompagnato dal sottufficiale di corpo 1º Luogotenente Paolo Baldassarri: «lo sport è ponte di unione tra i popoli, e la donazione di materiale sportivo a favore delle realtà calcistiche libanesi è stata la prova che un futuro migliore si può costruire anche attraverso un pallone. Lo dimostra anche la squadra di matrice femminile di Tiro, che con la sua presenza trasmette un messaggio positivo per lo sport libanese ed evidenzia l’attitudine delle giovani donne ad emanciparsi, a creare una nuova figura nello sport calcistico. Siamo orgogliosi ed entusiasti di apportare il nostro contributo anche in questo ambito».
«Lo sport è l’esperanto dei popoli» Jean Giraudoux